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vedremo insieme colla grazia di Dio, onde ti priego che
allora non passi il fiume Giordano, secondo l usanza del
monistero tuo: chè sappi, se tu pur volessi, non potresti.
E udendo Zozima ch ella sapeva l usanze del monistero,
maravigliossi e non poteva dire altro, se non, Gloria sia a
te, Signore, lo quale fai mirabili cose agli amici tuoi. E
partendosi Zozima, Maria anche gli disse: Stieti a mente
che tu non esca del munistero quest altro anno; ma il go-
vedì santo, fatto l uficio, prendi il corpo del nostro Si-
gnore Gesù Cristo, e in un vasello mondissimo vieni con
esso al fiume Giordano e quivi m aspetta, acciocchè di
tua mano lo prenda e comunichi; perocchè da allora in
qua ch io mi comunicai nello oratorio di San Giovanni
Battista in sulla ripa del fiume Giordano, quando venni
in prima al diserto, come di sopra ti dissi, non presi que-
sto Santissimo Sagramento, onde ti prego, Padre carissi-
mo, che non dispregi me peccatrice, ma recami secondo
che t ho detto, a quest altro anno questo Santissimo Sa-
gramento, del quale il nostro Signor Gesù Cristo nella
cena del giovedì santo gli suoi discepoli fece partefici. E
all abate Giovanni del tuo monistero sì di , che si porti
cautamente e sia sollecito della sua congregazione, pe-
rocchè vi si fa alcuna cosa che si vorrebbe correggere. E
poi gli disse: Ora per me, padre; e tornossene verso il di-
serto, e lasciò andare l abate Zozima.
CAPITOLO III
Come l abate Zozima si partì e poi tornò a comunicarla e
poi a seppellirla.
E poichè fu partita Maria, l abate Zozima per divozio-
ne baciava la terra, dove avea posati i piedi suoi; e poi
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Domenico Cavalca - Le vite di S.S. Padri
lodando e benedicendo Iddio, tornò al suo monistero, e
giunsevi appunto quel giorno che gli altri secondo
l usanza, cioè il sabato d ulivo; e non disse di questo fat-
to alcuna cosa ad alcuna persona. E l seguente anno la
domenica prima della quaresima uscendo gli frati al di-
serto secondo l usanza, a Zozima entrò una febbricella e
rimase nel munistero. E ricordandosi della predetta pa-
rola di Maria, che gli disse, che non si potrebbe partire;
e in pochi giorni essendo confortato, sopravvenendo il
giovedì santo, prese lo Sagramento del Santissimo Cor-
po e Sangue del nostro Signor Gesù Cristo e alquanti
datteri, e fichi secchi e lenticchie infusurate, e andossene
al fiume Giordano ed aspettava che Maria venisse; e in-
dugiando ella a venire, Zozima guardava verso il diserto
con gran desiderio per vedere se venisse, e diceva: For-
sechè i peccati miei non hanno permesso ch ella ci ven-
ga, e forsechè ci venne, e non trovandomi, tornò addie-
tro. E pensando e dicendo in fra sè stesso queste cose,
con gran dolore e pianto levò le mani e gli occhi al cielo
e orò e disse: Signor mio Gesù Cristo, re e fattore d ogni
creatura, non mi fraudare del mio desiderio, ma conce-
dimi ch io vegga ancora questa tua ancilla, la quale io
aspetto. E poi incominciò a pensare infra sè e disse: Or
che farò io s ella viene che non ci è navicella da poter
passare? Oimè come sono fraudato del mio desiderio! E
dicendo così ecco Maria fu giunta dall altra parte del
fiume; la quale Zozima vedendo, rallegrossi molto e
lodò Iddio. E pensando egli com ella potesse passare a
lui, vide che Maria, facendo il segno della croce sopra
all acqua di quel fiume, venne e passò a lui andando so-
pra essa come sopra alla terra. La qual cosa egli veden-
do, gittossi in terra per adorarla; ma ella vietandolo dis-
se: Guarda, non fare, conciossiacosachè se sacerdoti e
porti lo Santissimo Sagramento. E poichè fu giunta a
Zozima, domandogli la sua benedizione. E Zozima tre-
mando e con reverenza la benedisse e poi disse: Certa-
Letteratura italiana Einaudi 218
Domenico Cavalca - Le vite di S.S. Padri
mente so che la verità di Dio mai non mente; per la qua-
le promesse che chi in lui perfettamente credesse, fareb-
be simiglianti miracoli a sè. Gloria sia a te, Cristo Signor
nostro che non m hai fraudato del mio desiderio e haimi
mostrando per la tua misericordia nell esemplo e nella
dottrina di questa tua santissima ancilla, quanto io sia
ancora dilungi dalla perfezione, la quale in prima, come
superbo, mi credeva avere. E dette queste parole disse il
Credo e l Paternostro a petizione di Maria, e dielle pa-
ce, e poi la comunicò. E poichè fu comunicata, Maria
levò le mani al cielo e disse: Nunc dimittis, Domine, an-
cillam tuam, secundum verbum tuum in pace; quia vide-
runt oculi miei salutare tuum. E poi disse a Zozima: Vo
ora in pace. Ma priegoti che quest altr anno venga a me
in quel luogo nel quale io prima ti parlai, acciocchè tu
veggia come io sono piaciuta a Dio. E promettendo Zo-
zima volentieri d andarvi, pregolla che si degnasse di
mangiare un poco con lui per carità di quelle cose
ch avea recate seco. Allora Maria volendoli condiscen-
dere, prese tre granella di lenticchie; e ringraziando Id-
dio le mangiò e disse: Bastici la grazia dello Ispirito San-
to, per la quale possiamo osservare li comandamenti di
Dio innocentemente. E poi soggiunse: Per Dio ti priego,
o Padre, ôra per me e ricorditi di me. Allora Zozima vo-
lendosi partire le si gittò a piedi e disse: Priegoti che
faccia orazione a Dio per la santa Chiesa e per lo mpe-
rio de cristiani e per me peccatore. E dopo queste paro-
le accommiatandosi l uno all altro, la santissima Maria
segnò l acqua del fiume come innanzi, e passò il fiume
andando sopra l acqua come fece di prima. E tornando
Zozima al munistero riprendeva sè medesimo che non
l avea domandata del nome suo; e passato quell anno
Zozima fu sollecito di ritornare all ermo secondo l usan-
za, e andò tante giornate, quanto in prima quando la
trovò la prima volta, e aspettava con grande desiderio
ch ella gli apparisse; ma non vedendola venire incomin-
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ciò a piagnere e orare, e disse: Signor mio Gesù Cristo,
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